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Sia crocifisso

"Volete confondere le speranze del misero” (Salmo 14,6).

Stai sdraiato su una panchina. Ucciso prima da un vuoto interiore poi dal vino. Mentre un papà compra l’ennesimo giocattolo al figlio, due uomini discutono per un parcheggio conteso, molte persone sfilano per le vie del centro tu rimani perfettamente invisibile, anche se perfettamente reale. L’Impero prosegue con i suoi riti, Dio vive il suo dramma. L’Impero può fare a meno di te, Dio no. Per Lui sei unico e irripetibile. “Cosa ti è successo fratello?” sarebbe sufficiente chiederti. Così, per darti un riscontro che esisti davvero. E invece vieni scansato, disprezzato. Immancabile, poi, si avvicina la Corale Borghese per intonare le litanie del caso: “È inaccettabile!”, “È uno schifo!” riferendosi alla panchina che si sporca non al tuo dolore. Ma si sa per i benpensanti le cose vengono prima delle persone
Oggi l’Impero ha emesso la sua sentenza: “Sia crocifisso!”. Domani sarà il Crocifisso insieme ai crocifissi dall'indifferenza a giudicare le logiche del mondo.