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L'Infinito non si spiega

Appena troviamo le parole per definire la nostra esperienza spirituale, Dio prende l’anima e la conduce altrove. La relazione con Qualcuno che si fa presente nell'assenza sfugge alle catalogazioni. D'altronde non esistono parole con significati infiniti, per questo Santa Teresa di Lisieux scrive: “il Silenzio, ecco il solo linguaggio che può dirle quello che avviene nella mia anima!...”*. Si tratta di cogliere l’Amore senza vedere l’Amato. Come si può pretendere di spiegarlo? Sappiamo che dobbiamo scendere nelle profondità per non farci travolgere dal nulla. Ci vuole tempo per allontanarsi dalla superficie e dal frastuono, l’habitat naturale della menzogna. Dopo un po’ in fondo alla nostra anima intravediamo un lago calmissimo, l’acqua trasparente come alla fonte e i raggi del sole che  la rendono brillante. Potrebbe trattarsi di Dio. Infatti lì veniamo riconosciuti e ricostruiti nella nostra dignità dopo aver subito innumerevoli tentativi di modificazione genetica. Ritroviamo il senso in un contesto che ruota nell'assurdo e che crede di riempirsi con il vuoto. L’umano incontra il divino e diviene pienamente se stesso. Senza deformazioni e caricature può scorgere la propria autenticità.

*(Teresa di Gesù Bambino, Lettera a suor Agnese di Gesù (10/5/1890), LT 106, in Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, Opere complete. Scritti e ultime parole, Editrice Vaticana-OCD, Città del Vaticano-Roma 1997, p. 401)